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Consigli

Di bilanci e obiettivi, anche se quest’anno è diverso

Il 2020 ci ha salutato da poche ore e di solito, in questo periodo, esco sempre con uno scritto su bilanci e obiettivi.

Quest’anno non voglio parlare di obiettivi, perché l’anno appena trascorso ci ha insegnato che, pur mettendoci tutta la buona volontà, non sempre le cose possono andare come desideriamo. Anche per via di eventi esterni che, da un attimo all’altro, possono deviare il nostro percorso.

Però proprio per questo, se non mi sento in grado di parlare di obiettivi, invito anche te a fare un bilancio. Forse non tutto quello a cui tendevi dodici mesi fa si è realizzato, forse è stato procrastinato, forse invece è arrivato, grazie anche a una dose di fortuna. 

Sentirsi e scoprirsi diversi

Per quanto mi riguarda, ho accennato vagamente durante il lockdown cosa mi stava succedendo, e non ci tornerò su. Ti dico solo che quest’anno funesto mi ha fatto conoscere un’altra me, da un punto di vista strettamente personale. Ho provato delle emozioni che non sapevo mie. E non sempre quello che provo mi piace. Ho assecondato questo sentire senza giudicarmi troppo, sono l’espressione di un momento particolare e come tale vanno vissute, mettendole tra due parentesi. Qualche volta ho avuto l’impressione di mangiare una fetta più amara degli altri, e non sempre sono riuscita ad incoraggiarmi.

Allo stesso tempo, ognuno di noi, in questa pandemia, sta sperimentando esperienze amare o emozioni negative. Basterebbe un po’ di empatia in più, quel senso di comunità che provavamo all’inizio, per farci sentire meno soli nelle difficoltà e nel dolore.

A un certo punto abbiamo smesso di sussurrarci parole di coraggio e abbiamo iniziato a gridarci contro.

Idee che vanno avanti nonostante tutto

Ma il bilancio non può essere solo negativo. 

Quest’anno abbiamo imparato che le frasi che vanno tanto di moda sulla forza di volontà, che dicono che siamo artefici del nostro destino, in alcune situazioni particolari, lasciano il tempo che trovano


Ma non per questo ci è precluso sognare e sperare e migliorarci. 

Tanti, nelle ore di lockdown, hanno scelto di formarsi, crescere professionalmente o cambiare lavoro.

Qualche bambino è stato messo in cantiere e io ammiro profondamente chi, davanti ad un mondo diverso e in ginocchio, ha tanta forza e speranza.

Tanti progetti, in questo anno, sono nati dalla passione e dal coraggio, da quella forza che ti viene fuori proprio nelle situazioni estreme. Anche io ho visto e, nel mio piccolo, partecipato con una dose di entusiasmo doppia, alla nascita di progetti che, nello scorso gennaio, non erano neanche nella mente di chi poi li ha coltivati, ideati e messi in atto.


Questo per dirti proprio che gli obiettivi possono cambiare, modellarsi, nascere e plasmarsi di continuo. Non c’è un mese preciso in cui fare una lista di buoni propositi, ma la vera meraviglia è nelle idee nuove e nell’energia creativa, che possono cambiare il corso delle cose da un momento all’altro o rendere il presente meno amaro.

Ho visto persone che, all’improvviso senza lavoro, non si sono abbattuti, ma si sono reinventati in poche settimane con idee ancora più lungimiranti rispetto a quello che facevano prima. 
La necessità aguzza l’ingegno, e non c’è modo diverso per spiegare come – anche avvenimenti così stranianti come la pandemia – possano portare i nostri confini un passo più in là. Più i confini si stringono, più la nostra mente può essere in grado di andare oltre. 

Con questa riflessione, che non vuole andare da nessuna parte ma essere una semplice condivisione di pensieri, ti mando i miei auguri. Speriamo che ci sia presto una nuova normalità, più vicina possibile a quella che conoscevamo, ma migliore sotto tanti aspetti!

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