Dottor Social: curare meglio con le community di Facebook
Quando vedete un medico chino sul suo smartphone, non pensate subito che stia facendo passare il tempo. Magari è in pausa ed è proprio su Facebook. Ma, invece di perdere tempo, è lì per studiare qualche caso clinico. O sta condividendo un’esperienza formativa con i suoi colleghi.
I medici stanno iniziando a capire il valore dei social come mezzo di comunicazione e diffusione di informazioni. Chi c’è affronta con animo le proprie crociate oppure chi tenta di sviluppare un approccio comunicativo moderato all’interno del triangolo medico-paziente-google. Ne avevamo già parlato qui.
I gruppi Facebook sono un’esperienza di formazione
Nonostante tutto ciò che di bene e di male si dica sui social, in ambito sanitario hanno anche contribuito al miglioramento professionale. Come? Attraverso i gruppi Facebook. Sono tantissimi i gruppi chiusi dedicati alle diverse categorie professionali e specializzazioni. Ma è proprio all’interno dei gruppi professionali che i medici riescono a trovare un’esperienza di formazione e aggiornamento diretta, quotidiana e reale.
Perché nei gruppi chiusi ci si sente liberi di confrontarsi e di instaurare un vero e proprio dialogo con i colleghi. Fatto di solidarietà, generosità e condivisione di competenze, e che diventa un vero e proprio allenamento della mente.
Del valore umano e professionale dei gruppi Facebook dedicati al mondo sanitario ne avevo già parlato con alcuni medici in occasione di un seminario sulla reputazione digitale all’Ordine dei Medici di Latina. Poi, ho avuto modo di sbirciare in uno di questi gruppi per capire come si sviluppano le dinamiche che li animano. E lì, ogni giorno, quasi cinquemila medici provenienti da ogni posto d’Italia, si confrontano su casi clinici, esperienze e interessi comuni. Si sostengono e si assistono come un vero e proprio team. All’interno del gruppo ogni giorno vengono postati quesiti, domande, ricerche, post e commenti che riguardano principalmente le esperienze personali e quotidiane in corsia e in sala. Permettendo, così, un aggiornamento e una riflessione sulle esperienze e sulle competenze acquisite. All’interno delle community si lavora e si migliora insieme.
I dottori fanno squadra, anche a distanza
Ciò che si evince da questa esperienza è, prima di tutto, la capacità di condividere conoscenze ed esperienze con generosità. Dove la “vecchia scuola” e i più giovani possono confrontarsi liberamente, svicolati da legami gerarchici. E poi, il fatto che il gruppo sia utilizzato come una risorsa di training mentale continuo. I casi clinici che i medici vivono in corsia o in sala, a fine giornata vengono condivisi con i membri del gruppo perché ci si confronti, come un vero team.
E questo aiuta loro, ma aiuta anche tutti i pazienti.
Insomma, Facebook tra un po’ potrà anche pensare di istituire dei crediti formativi!