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Vita da Freelance

Dare un valore (economico) al tuo lavoro

Quando lavori in proprio, come freelance, la parte più difficile è stabilire il valore economico del tuo lavoro. Devi riuscire a quantificare il tempo che impieghi per un progetto, la capacità di compierlo, gli eventuali errori, gli strumenti di cui disponi, le spese fisse e, in più, il rapporto con la concorrenza.

Insomma, bisogna riuscire a tirare giù una cifra reale, in un contesto di fattori astratti, oggettivi e soggettivi.

Stabilisci quali e quante sono le spese fisse

Ci sono tantissime componenti in gioco, e non ci sono ricette magiche per quantificare il valore del tuo tempo e delle tue capacità.

 Il problema è che, soprattutto nel caso di attività creative, ci sono delle variabili che non possono essere standardizzate per stabilire un valore economico della tua professionalità.

Però altre sì. A partire dalle spese fisse da sostenere, come tasse, affitti, mezzi pubblici, macchinari, software, corsi di aggiornamento.

Sono tutte fisse o puoi ridurle?

Ad esempio, se tra le spese fisse hai l’affitto di un ufficio, potresti dire che, in uno spazio coworking, ridurresti le spese? Sicuramente una strategia per riuscire ad abbattere costi come questi, è la possibilità di creare un ufficio in casa.

Ne abbiamo parlato qui. Ma non tutti sono adatti a farlo. Metti che devi ricevere spesso dei clienti e non hai uno spazio completamente autonomo. Oppure, che a lungo andare non ti togli più il pigiama!

Quanto vale la tua esperienza?

Se lavori nel settore da tempo, e sei riuscito a costruire una reputazione, hai la possibilità di dare maggiore valore economico alle tue prestazioni. Ma qui si entra in un campo minato.

Perché c’è differenza tra essere competenti ed essere bravi. 

Bisogna essere obiettivi con se stessi. Si può essere capaci e volenterosi, esperti e competenti. E va benissimo. Oppure si possiede quel pizzico di “genio” che fa brillare qualsiasi idea. E questo è sicuramente qualcosa di cui tenere conto.

Quanto tempo ci metti a fare le cose? 

Qui non è questione di bravura. Metti che per scrivere un testo o per preparare una grafica impieghi un’ora, chi ti dice che sia proprio quella la durata equa da quantificare? Che non sei troppo lento o troppo veloce? E qui non c’entra l’esperienza o la competenza professionale. 

Alzare il prezzo per lavorare meglio?

Puoi scegliere di alzare il prezzo per poter lavorare meglio, con pochi clienti selezionati.

Il rischio, però, è quello di creare aspettative molto alte. E di non riuscire sempre a soddisfarle. Oppure, puoi scegliere di abbassare il prezzo, per poter avere più possibilità.

E qui il rischio è, invece, quello di trovarti sobbarcato dal lavoro. Per guadagnare meno di quanto credi.

E adesso tira le somme

Insomma,anche quelli che sembrano dati oggettivi, in realtà non lo sono del tutto. Questo perché il lavoro creativo è unico. 

Però, se sei onesto con te stesso e sei consapevole delle tue abilità e dei tuoi limiti, puoi riuscire a tirare giù un costo orario sotto il quale non puoi andare. E poi, se al cliente non sta bene la cifra che hai stabilito, non ti preoccupare: sicuramente, alla fine, se ne occuperà suo cugino! 😉